lunedì 16 aprile 2012

Intro

Per anni ho girato l'Asia (e non solo) per lavoro e ora sono fisso a Kuala Lumpur (Malesia) per un progetto che mi terrà in Estremo Oriente fino a fine 2012. Durante i miei viaggi passati ho avuto la fortuna, tra le altre cose, di provare in molti paesi, il cosiddetto street food. 

Noi Italiani siamo generalmente piuttosto restii ad avvicinarci a culture culinarie che si discostano dalla nostra e lo siamo ancora di più se, non solo il cibo è differente, ma lo è anche l'ambiente dove lo si mangia. Figuratevi che quando parlo in Italia dello street food mi sento dare spessissimo del matto. 
Però questo è uno dei modi migliori per conoscere la cultura del posto e non solo quella gastronomica.

I cosiddetti Street Restaurant sono dei chioschi di varie dimensioni, ai bordi delle strade e si possono trovare ovunque, nella Cina del sud ma soprattutto in Sud-Est Asiatico, ossia quella parte dell'Estremo Oriente a cavallo dell'equatore (il caro vecchio Siam del Risiko, tanto per intenderci e l'Indonesia).

Generalmente a conduzione familiare, sono all'aperto, con solo una tettoia per ripararsi dalle piogge che in certi periodi dell'anno sono piuttosto insistenti quanto estemporanee. Tavoli e sgabellini in plastica fanno da arredamento, di solito posizionati davanti o a lato dei "fuochi". Spesso a pochi centimetri scorre il traffico.

Una dei fattori interessanti rispetto a quanto siamo abituati in occidente è che sono aperti 24/7 (che all'inglese vuol dire 24 ore per 7 giorni = SEMPRE!). 

E' un mondo quello dello street food assolutamente straordinario, nella stessa strada si può trovare tutto ciò che è espressione delle etnie che vivono in quel determinato paese. Soprattutto si riescono ad assaporare pietanze che non sempre si trovano nei ristoranti "normali" e, a detta dei locali, assolutamente migliori sia come ingredienti usati che come sapore finale.
Ultimo ma non meno importante, la spesa è irrisoria.

E' tutto così bello? dipende da voi, dipende da quanto la vita vi abbia viziato e soprattutto da quanto forte sia la vostra volontà di provare a vivere come vivono coloro che vi ospitano nel loro paese. 

Una cosa però si deve tenere in considerazione. Le condizioni igieniche non danno l'impressione di essere quelle si trovano al ristorante in Italia, bisogna avere un minimo senso dell'avventura, mescolato ad una dose di incoscienza, il tutto farcito da un amore sviscerato per il cibo, inteso non solo come riempi-pancia ma anche come una delle più fedeli rappresentazioni della cultura del paese che state visitando. Gli asiatici mangiano così da secoli, io quando posso, da più di 10 anni, quindi un tentativo lo potete fare pure voi.

Se siete da queste parti, e vedete un chiosco che emana un profumino invitante e, soprattutto, se è molto frequentato dai locali, fatevi sotto, sarà un'esperienza divertente e che, probabilmente, vorrete rifare.

Dall'inizio di Maggio 2012 cercherò di postare le fotografie degli street restaurants che proverò, con il cibo, i cuochi (ove possibile) ed un commento su quello che avrò avuto il piacere di assaggiare. Chissà che non salti fuori qualcosa di simpatico per far scoprire un mondo fino ad ora poco valorizzato.

A presto

Jacopo

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